Hanne Darboven. La stacanovista amanuense del tempo (Michele Brescia – da qui)
Il mio disturbo ossessivo-compulsivo talvolta mi impedisce di apprezzare i disturbi ossessivo-compulsivi altrui (autocitazione)
Quando l’arte è arte? (domanda sbagliata)
L’arte serve a qualcosa? (riprovaci)
Un’ossessione fa arte? (ma che vuol dire)
A cosa serve chiedersi “che senso ha” davanti a…
ma insomma, se sei una stacanovista del tempo che ha passato la vita a scrivere numeri, ammassare ordinare oggetti in composizioni grandi quanto stanze intere, comporre buchi su cartoni, il viaggio che ricrea il complesso mondo del tuo studio ha un effetto che mi spaventa.
Perché in presenza della tua ossessione sento che la mia mente si sgretola, perde forma e coerenza, sovrappone a strati le cose che vedo – e poi io i numeri non li capisco, non ci entro dentro, mi prendono a schiaffi il cervello.
The order of time and things. The home studio of Hanne Darboven
Post scriptum
per come la vedo io:
l’arte è tale nel momento in cui qualcuno si ferma a guardarla, serve all’artista prima che al suo spettatore, è (spesso) la manifestazione di qualche tipo di ossessione.