Noi (quasi) ex consumatori, quando sono arrivati i social, ci siamo subito affezionati.
Ci siamo sentiti un po’ più vicini e in fondo non ci dispiaceva neanche poi tanto avere una marca per amica; poi abbiamo capito che non era molto normale e siamo diventati un po’ più schizzinosi ma sentirci coccolati da chi prima ci urlava nelle orecchie in fondo ci piaceva e ci piace.
Al punto che non ci siamo mai fatti troppi problemi nel regalare dati e informazioni ed abbiamo sempre chiuso un occhio (molto spesso tutti e due) sulle prolisse, infinite e incomprensibili condizioni per l’uso di tutti i nuovi social che sono spuntati: in fondo, abbiamo pensato, nulla è gratis e qualche informazione cosa vuoi che sia.
La nostra natura è comunicare, interagire, condividere: se abbiamo la possibilità di farlo diventiamo tutti molto più attivi e creativi e poi collaborare con marche di cui apprezziamo prodotti e filosofia ci gratifica.
Ma le marche non si fidano, forse non siamo troppo convincenti.
Le marche sui social ci preferiscono in fila e diligenti, pronti a fare un clic per dire un “si” o un “no”, mai un “se” o un “ma”.
Eppure noi ce la mettiamo tutta. Quando inventano quelle genialate dove ci chiedono di fare i buffoni, in cambio di due o tre bottiglie di bibite dolci e poco sane, noi diamo il massimo e ci divertiamo un sacco! E non ci sembra vero di diventare protagonisti dei famosi viral.
Il problema è che un gioco ci piace quel momento e ce lo dimentichiamo facilmente e così le marche sono costrette a inventarsi sempre nuovi giochi originalissimi e molto molto virali.
Alla fine ci ricordano quando venivano ad urlarci nelle orecchie (lo fanno più o meno ancora quasi tutte eh!) e tutte queste iniziative che ora arrivano dai social, alla fine, sono solo un urlo trasformato in sussurri e ammiccamenti.
Quando mai ci è saltato per la testa di diventare amici di gente così? Con gli amici ci si scambiano sorrisi e ci si da una mano quando serve perchè sai che poi gli amici ti aiuteranno se ne avrai bisogno. E perché mai dovremmo cercare qualcos’altro nei social?
Ho l’ardito pensiero che di spazi per nuovi socialcosi ce ne siano eccome; basta cambiare il punto di partenza.
Se le meccaniche e le interazioni sono reali, e non inquinate da teatrini stile “a quello piace questo”, saranno le persone stesse a promuovere le iniziative e a sostenere chi le sostiene.
Se alla fine sarà solo un modo più sofisticato di far girare la pubblicità, l’ingranaggio prima o poi…
Ma non s’era già detto?
Che il vostro nuovo anno sia speciale.