Cronache veneziane – 09 settembre 2011 – Venezia68

Mi sono servite 2 visioni per dare una valutazione del film di Sokurov, “Faust”.
Il film risulta di una potenza visiva di rara bellezza e la complessità della struttura rende sicuramente il film qualcosa di diverso da tutto quello visto fino ad ora.
Per assurdo, come ho scritto in giornata, il difetto che si potrebbe imputare al film è proprio la mancanza di un’anima. La sfrenata esperienza visuale e verbale, i grandi temi filosofici che riguardano l’amore, la morte e il potere, coinvolgono lo spettatore in un girotondo a volte estenuante.
Un film da molti giudicato non per tutti e forse è così. Ritengo ci siano film in cui lo spettatore debba essere pronto a mettere in gioco se stesso; lo spettatore medio da blockbuster non credo sia disposto.
In giornata ho visto anche  il bel thriller Killer Joe di William Friedkin. Un figlio decide di uccidere la madre con la complicità di tutta la famiglia per riscattare un’assicurazione.
L’intervento di un killer professionista e la scoperta di verità non fino in fondo raccontare faranno precipitare la storia in un finale grottesco e violento da antologia.
Nella memoria rimarrà la scena di fellazio con un’ala di pollo a cui sarà costretta la matrigna del protagonista, interpretata da Gina Gershon mia personale icona cinematografica.

Alberto Guizzardi

  • Date: 10 09 2011