L’unico soggetto delle mie fotografie sono le case, mi piacciono i paesaggi urbani, mi piace dipingere le foto che stampo su carta, adoro ritagliarle e ricomporle, mi piacciono i presepi ed i plastici.
Questo che ho fatto ora vorrei usarlo come fondale di un cartone animato, con gli attori che tirano fuori le facce dalle finestre si chiamano e si scambiano ricette di cucina.
Magari ad un certo punto la città potrebbe riempirsi di fiori e le case diventare vasi da fiori e bottiglie per l’acqua e caraffe per il vino.
Si potrebbe vedere spuntare dai vasi le piante di meloni e quelle di fagioli, e ogni balcone potrebbe ospitare una mamma che canta.
I tetti potrebbero capovolgersi per diventare vasche, riempite con l’acqua della pioggia e le foglie degli alberi, una cosa scomoda da pulire tutti i giorni ma con il vantaggio di poter fare il bagno guardando il cielo.
In un paese così sarebbe bello che le strade si incurvassero, diventassero tutte a gradinate o a schiena d’asino ed ogni strada con un fondo diverso: per dover cambiare il passo ad ogni via, per costringersi a muoversi a piedi nudi.
Mi piacerebbe che da ogni casa uscissero le voci di una lezione di inglese o i suoni delle radio o le urla dei litigi; sarebbe un paese quasi felice.