Dopo molta luce, l’ombra è più nera

Visto che questo è un sito che parla di internet, posso  cominciare questo post dicendo che i Dark Dark Dark hanno il dominio più spiritoso mai visto.
Infatti il loro sito, in completo contrasto con il loro nome e il loro stile musicale: Bright Bright Bright.

Ad Ottobre è uscito il loro secondo disco “Who needs who”, anticipato dal singolo “Tell me”.
Tutto il disco è stato composto dopo la fine del rapporto d’amore tra la cantante , Nova Marie Invie, e l’altro membro del gruppo, Marshall LaCount.

Il titolo del disco è assolutamente emblematico.
Si parla di questi due soggetti (“who” e “who”) e dei loro diversi bisogni che portano al conflitto:  evasione, conforto, rivincita, rivalsa e tutta la classica merda che si è costretti a spalare dopo la fine della storia d’amore che ha tutta l’aria di essere l’ultima della propria vita.
Tutto quello che verrà dopo sarà sempre un compromesso.  Infatti le illusioni che ci siamo fatti su quel partner rassomigliano ai reumatismi: non ce ne libereremo mai più completamente.

E infatti lo spirito del disco che lo rende così intimo e particolare è proprio il non voler assolutamente dimenticare e andare oltre, ma piuttosto cercare conforto proprio nell’analisi di ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere.
E il tutto è affrontato con una sentimento di accettazione, schiettezza e obiettività.
Un verso che può riassumere lo stile è proprio: “I am young and you are young, and we grow. Now you are young and it feels like i’ve grown old”.

L’amore consiste in questo:  due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. E questa verità amara in questo disco la troverete tutta. Senza fronzoli o giri di parole.

La proposta musicale dei Dark Dark Dark ruota tutta intorno al piano e alla voce di Invie Marie.

“Tell me” potrebbe essere un pezzo più introspettivo dei Beach House ma con il sali e scendi pianistico tipico della band.
“Last Time I Saw Joe” potrebbe essere una delle impennate alla Regina Spektor ma un poco più trattenuta.
“Meet In The Dark” potrebbe essere una canzone di Tori Amos, al netto di ogni autocompiacimento o femminismo.

Insomma pare che la loro strada l’abbiano trovata decidendo di togliere qualcosa ma equilibrandolo con la voce dolente e monocorde di Nova Marie.

Inutile dire che il pezzo che preferisco è la conclusiva “The Great Mistake”, con la sua  totale ammissione di colpa che pare sarà l’ispirazione per il prossimo disco: ‘cause the great mistake was mine”.

 

 

La canzone che mi piace ora
Feist – Greveyard
Da più di un anno questo disco non esce dal mio i-pod. E ora che esce l’ennesimo video dove non succede nulla ma ci si ferma a guardarlo fino alla fine… beh, vuol dire che la musica è dannatamente buona.
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Il video che mi piace ora
Rhye – The Fall
Alcuni hanno trovato questo video un filo scontato-maschilista-slowmotion. Io ci vedo più una celebrazione della nostra parte selvaggia e istintiva che mettiamo da parte via via che invecchiamo.
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La cover che mi piace ora
Angus Stone – True Colors (Cyndi Lauper cover)
Angus Stone senza la sorellina a presso è sempre più libero da schemi e da stili.
Ecco una bella cover folkeggiante del classicone di Cyndi Lauper.
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Matteo Lion

  • Date: 07 11 2012
  • Filed under: Matteo Lion, Suoni