Con quel sole di taglio che ancora non ferisce, l’acqua fredda fino alle ginocchia a riprendere contatto con i passi lenti, sostituiti da supponenze sincopate.
L’estate della mattina presto, da un treno con velleità moderne, è una fotografia sempre uguale, di persone alla ricerca di qualcos’altro in un posto dove già hanno controllato.
Ci confonderemo meglio nel calore e nei colori per poter affermare con più disinvoltura che dopotutto non dipende da noi.