Nel 1548 si istituiva a Venezia l’Arte degli Stampatori e dei Librai.
Nelle prime assemblee della neonata corporazione si decise di celebrare l’abilità raggiunta dall’Arte e la potenza della Serenissima con un’opera in folio che descrivesse il mare e creature che lo abitano.
Il comitato responsabile dell’opera affidò agli uomini di studio, che già lavoravano nelle stamperie come traduttori e correttori, il compito di scrivere una storia della natura marina che attingesse dai classici a partire da Plinio.
Alla Scuola Grande dei pittori vennero commissionati frontespizi ed illustrazioni, ad incisori e fusori caratteri nuovi.
Per finanziare l’opera il Consiglio permise di poter aggiungere alle quote annuali dei matricolati, le tasse pretese dagli esterni per ogni risma di carta acquistata e le somme derivate dalle multe elevate a tutti i contraffattori che stampavano e commerciavano senza permessi.
Le cose andarono male da subito.
La qualità dei caratteri venne compromessa dalla mistura dei metalli, imbastardita da economie e piccole frodi, i piombi si rivelarono fragili, facili a scheggiarsi.
Se la divisione del lavoro tra le varie stamperie fu laboriosa e richiese molte discussioni, più difficile risultò il reperimento dei fondi necessari: i Priori dell’Arte non riuscirono mai a far multare banchetti e venditori abusivi e gli esterni alla corporazione trovarono sempre il modo di eludere le tasse.
La carta usata venne pagata secondo i contratti, ma il contenzioso con gli illustratori durò molti anni: questi trovarono il modo di bloccare l’uscita dei volumi fino a quando il loro lavoro non fosse ricompensato.
I fogli già stampati e le acqueforti che comunque uscirono dai torchi vennero messe a magazzino in un piccolo edificio del Ghetto Nuovo e lì conservate in attesa di un giudizio definitivo del Consiglio.
L’incendio che si ebbe nel 1571, poche settimane prima della vittoria a Lepanto, mise fine a tutta la vicenda.
A seguito dell’epidemia di peste che decimò la città tre anni dopo, si persero tutti i documenti ufficiali che riguardavano il caso.
