La discesa ripida curva tra la pineta grigia.
Dritto verso un suono che si fatica a chiamare rumore.
Lui è laggiù che ruggisce e ha ripreso i suoi spazi, sbatte dove solo mesi fa non sfiorava neanche.
A debita distanza, con gli spazi dovuti e di rispetto, lo guardo e respiro la sua ira solenne che ha divorato i luoghi delle colorate signorine e degli svaghi ciclici.
Come un lottatore orientale che sferza i suoi colpi per un’ascesa interiore.