Il titolo di questa immagine è chiara citazione di un film di Almodovar che amo in modo particolare e che in genere fa storcere a tutti la bocca.
Questo film rappresenta per certi aspetti la fine del periodo migliore della produzione almodovariana e dunque di un sentimento.
Nel Segreto del mio fiore il soggetto di origine si è perduto completamente, di forma e di senso.
È questa la chiave di lettura di un’immagine astratta ma che conserva, dentro e su di sé, tutto il significato di lavoro e ritocco, stratificazione e dissoluzione, per arrivare a qualcosa di diverso, mai esistito eppure adesso reale.
Qual è dunque il segreto di questo fiore?
Semplicemente, il mio occhio, il modo in cui vedo quello che vedo, la rappresentazione della trasformazione (più che della fine) di un sentimento.
Ogni tanto riesco a ricordarmi che è sano coltivare il il fiore del proprio segreto, affinare la propria visione e accettare meglio sé stessi, il mondo che ci circonda, il proprio modo di interpretarlo, di starci dentro, di adattarvicisi.