La vita oscena – Aldo Nove

Alla ricerca di un linguaggio diverso, che esca dal solito bel scrivere; a volte ne sento la necessità.

La ricerca della destrutturazione della scrittura non ingabbiata nei soliti schemi, peraltro spesso amati.

E così mi capita sotto mano “La vita oscena”, libro da prendere o lasciare, da amare o odiare. Aldo Nove racconta le sue storie tra un misto di narrativa e poesia che mi ricorda certi autori della beat generation tipo Allen Ginsberg.  E questa è la sua di storia, e il racconto avanza con una scrittura sincopata, avvolgente, spiazzante che é necessaria per alleggerire, quasi a farla grottesca, la vicenda del protagonista.

Colpito troppo presto da dolori troppo grandi si trova incapace a gestirli lasciandosi così travolgere dalla parte peggiore della vita alla ricerca dell’autodistruzione. La sua personale Via Crucis passa dall’uso di droghe, all’alcool al sesso nelle sue forme estreme; della vita rimane solo la parte oscena e sarà l’unica passione, la poesia, la sua salvezza.

La necessità di riempire il vuoto che ci circonda, qua portato alle estreme conseguenze, è ciò che spinge le persone verso scelte sbagliate; la salvezza è da ricercare dentro di noi e la troviamo quando ci accorgiamo, rubando una frase all’autore, “come il mondo continui ad apparirci bello e completamente incomprensibile”.

Alberto Guizzardi

Foto: Joseba Barrenetxea

 

  • Date: 27 06 2011
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