I discorsi sull’età non mi rimandano mai ad un numero.
Arrivano invece i colori e le risate, il freddo e i disagi.
Nessuna linea continua, uno spazio di punti collegati.
Luoghi dove continuano ad abitare sempre le stesse persone anche se ora non le chiami più per nome e forse non le trovi più in casa.
Finestre affacciate su momenti diversi, costantemente presenti, importanti.
Finestre sempre aperte e quelle socchiuse riflettono una luce che impone una memoria, una specie di sottolineatura delle cose da fare o quanto meno da ripensare.
Le coordinate dei luoghi cambiano.
Li ritrovi triangolando con i nuovi punti che ogni giorno diventano case dove non dimenticarsi di aprire le finestre prima di uscire.