Da alcune settimane quando sono a casa non faccio altro che andare sul canale Fox di Sky in cerca di puntate della serie animata American Dad.
Ammetto di essermi svegliato tardi essendo già l’ottava stagione di programmazione ma… meglio tardi che mai.
Tutto ruota intorno ai classici stereotipi della famiglia americana conditi con la più assoluta irriverenza nei confronti di tutto e tutti.
La famiglia Smith è composta dal padre Stean, agente Cia, reazionario ed egoista, la moglie Francine bella e un po’ tonta, i figli Hayley ragazza progressista e eccentrica e Steve classico nerd.
Alla famiglia si uniscono Klaus un pesce con un passato di umano e soprattutto Roger, alieno salvato in passato da Stean, vero deus ex machina della serie che con i suoi atteggiamenti volgari, razzisti, antiborghesi scardina i valori solitamente condivisi dai più.
Roger è gay, si droga, fa tutte le cose che non si dovrebbero fare o dire.
La serie nasce dalla mente di Seth MacFarlane già ideatore dei Griffin, altra serie di culto, e dimostra la capacità degli americani, a volte così assurdamente retorici, di sapersi anche prendere in giro come nessun altro.
La risata è spesso grassa e liberatoria, altre volte cinica.
Nulla viene escluso, da battute sui neri, sui gay, sul presidente Obama fino anche all’ultimo tabù degli americani, le torri gemelle.
Ma ci accorge di ridere senza sentirsi in colpa e questo fa tanto bene allo spirito.