Si dice che si sta diventando vecchi quando non si ha più la spinta a fare le cose che ci sono sempre piaciute.
Come ho più volte scritto su questo blog quello che mi piace di più fare è andare a sentire un concerto.
Ma ultimamente qualcosa sta cambiando.
La scorsa settimana ho visto “biophilia live” il concerto di Björk, trasmesso in contemporanea in tutti i cinema del mondo.
Qualcuno potrà obiettare che non si tratti proprio di un concerto “dal vivo”, quanto piuttosto di un concerto “da morto”.
Ma devo ammettere che l’assenza del pubblico me lo ha fatto godere molto più del solito.
Ormai sto diventando intollerante con un certo tipo di pubblico rumoroso e maleducato.
Qualche settimana fa ero al Covo Club al concerto di Angel Olson e ho dovuto litigare con due ragazzine che non volevano smettere di parlare durante il concerto.
E ti chiedi perché la natura non ci abbia munito di chiusure ermetiche come ha fatto con i pipistrelli!
Ormai si tratta di un archetipo riconoscibilissimo. Immaginate dei ragazzini (il genere sessuale è irrilevante).
Di solito indossano qualcosa di vistoso; che può essere un rossetto fluo acquistato il pomeriggio da Kiko per due euro o una cravatta indossata a mo di bandana.
Questo “particolare” gli conferisce una sicurezza che non gli appartiene e si (auto)convincono di essere più interessanti di chi sta sul palco. E ci tengono a farcelo “sentire”.
Certo, la musica dovrebbe esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio.
Ma mica rompono parlando dell’artista o delle sue canzoni. Magari! No, devono cianciare parlando dell’ultimo reality o dell’incontro sessuale avuto la sera prima.
E spesso una gallina che ha appena fatto un uovo schiamazza come se avesse fatto un asteroide.
Mi spiace, ma fa parte di una buona educazione sapere quando sia opportuno essere maleducati.
Essere maleducati non è il pass par tout per essere “alternativo”.
Ovviamente quando Angel Olson ha provato ad interagire con il pubblico e scambiare qualche parola, a quale punto sono stati tutti zitti.
È proprio vero: “cieco è chi guarda il cielo senza comprenderlo; è un viaggiatore che attraversa il mondo senza vederlo; è un sordo in mezzo a un concerto”.