Viviamo non preoccupandoci gran che di quello che può accadere al nostro percorso un po’ come fossimo eterni.
E così si avvitano i giorni su se stessi che lasciamo andare sperperandoli senza accorgerci del loro prezioso valore.
Visione cupa, lo so, da molti non condivisibile, forse non ci si pensa, si va avanti e basta.
Poi irrompe un evento che squassa la tua esistenza e ribalta la concezione che hai del mondo.
Il tema della malattia che irrompe nelle nostre vite l’ho già trattato in altri post, ma l’occasione della visione del bel film Still Alice mi riporta in argomento.
Qui parliamo di Alzheimer forse la malattia più subdola perché ingestibile sia per il colpito che per i famigliari.
Alice Howland è una donna ancora giovane, risolta lavorativamente e privatamente e su di lei piomba questa sventura con cui non si può far altro che conviverci.
Per lei ogni giorno diventa prezioso perché pezzi di se stessa se ne possono andare improvvisamente.
La bellezza del film sta nella pudicizia nel mostrare l’indicibile ai nostri occhi e anche grazie alla sublime interpretazione di Julianne Moore, non perde mai la misura.
Poi si esce dalla sala si pensa a quanto siamo fortunati e che non è il caso di sprecare la nostra vita etc etc poi il tran tran quotidiano riprende come sempre…
p.s.: piccola chiosa finale su Julianne Moore: quest’anno sembra che l’Oscar non le sfuggirà; per me è da anni la migliore attrice sulla piazza e soprattutto è legata a film a cui sono molto affezionato.
Premio o non premio i suoi personaggi sono già entrati nell’immaginario collettivo di molti.
Il più bel premio credo l’abbia già vinto.