Durante una festa di compleanno, la festeggiata di 11 anni decide di suicidarsi buttandosi dal balcone.
È da questo assunto che parte “Miss Violence” film greco passato al festival di Venezia portandosi a casa il premio all’attore protagonista e il Leone d’Argento alla regia.
Quello che potrebbe essere una semplice elaborazione del lutto diventa ben presto l’indagine dei rapporti che intercorrono tra i vari componenti della famiglia.
Quello che sembra una famiglia normale, due nonni, la figlia e tre bambini, è invece una piccola comune con una gerarchia ben definita di orrori e sopraffazione.
Le dinamiche famigliari non chiare e il disorientamento che comportano sono il quid di un film algido e terribile, con interpreti straordinari.
Il finale poco consolatorio definisce l’idea di una società sempre più ripiegata su se stessa e poco propensa ad aprirsi nonostante la sbandierata globalizzazione.
E così il mondo rimane fuori dall’uscio di una casa borghese e due mandate di chiavi alla porta assicurano che ancora nulla cambierà.