L’estate può essere un incognita.
Prendete i JJ, gruppo svedese che in due canzoni presenta le due facce che l’estate può indossare.
In “Are You Still in Vallda?” l’estate è un rischio.
“Non ti ho mai pensato quest’inverno,
Non ti ho mai pensato questa primavera,
Ma ora che è arrivata l’estate
Non avrei mai pensato di ricominciare a pensarti.
So che un giorno ci incontreremo ancora
Ma lo dico ogni estate,
E ogni estate che passa mi porta un’estate
Più vicino o lontano da te.”
Invece nella canzone “High Summer“, l’estate la presentano come la più grande delle possibilità.
“Adesso che l’inverno ha lasciato posto all’estate, è arrivato il nostro momento.
Posso dirti che cosa merita e cosa no, e posso dirti anche che
Tocca a noi, mi guardo nello specchio e oh – sono la migliore.
E vedo le ragazze e i loro vestiti estivi,
Vedo i ragazzi inseguirli,
Vedo tutti e due ai miei show.
Dai baby, cominciamo.
Vi dirò quello che mi ha detto un’amico:
“Tutto quello che ho attorno è mio,
Diventiamo tutto ciò che possiamo diventare,
Diventate tutto ciò che possiamo diventare.”
Stessa cosa vale per la musica.
La musica può essere una cosa che aiuta a socializzare, magari in una pista da ballo. Oppure può essere una perfetta alleata per isolarci dal mondo.
Devo dire che ultimamente per quanto mi riguarda è stata più alienante piuttosto che socializzante.
Parlare è sempre stata una delle attività che mi mi piace meno praticare.
Ormai troppo spesso preferisco mettermi le cuffie e estraniarmi dal mondo piuttosto che interagire con chi mi sta intorno.
Per dire, credo di non aver mai rivolto parola con nessuno con cui divido la palestra per gli allenamenti.
E si sa, il dilemma è la quantità di parole. “Parlano poco per essere amici, troppo per essere innamorati” dice un proverbio.
Considerando che il mio livello di parola (al di fuori del lavoro) è vicino allo zero, credo che il buon proposito per queste vacanze possa essere “meno musica e più parole”.
Comincio subito: “Buona estate a tutti voi.”