Nulla accadde all’improvviso,
l’imprevedibilità non rientrò nel programma della serata.
Lei continuava a collezionare musica che piangesse al posto suo, ma in modo dignitoso.
Le ultime note di qualcosa che apparteneva all’estate trascorsa suonavano in qualche posto la fuori
e il fresco le faceva rimbalzare tra le ante della finestra aperta.
Preparò i gesti di ogni sera, li mise in ordine per accogliere le carezze del sonno.
Sfiorando i pensieri della giornata ne trovò uno fuori posto e si addormentò con lui.