Rorschachiana

Cosa leggi in questa immagine?
È la domanda che in questi giorni sono tentato di porre a chi osserva i pannelli esposti in VeroSimile.

È vero che l’effetto ricercato quando elaboro ed espongo queste immagini painterly è esattamente quello che dice la parola: “della pittura”; ma io stesso mi sorprendo nel vedere quanto credibile il risultato appare agli occhi dell’osservatore, e quanto il mio “inganno” abbia successo e riesca a scatenare qualcosa che nemmeno io avevo previsto.

Quasi tutti i visitatori della mostra sembrano avere difficoltà addirittura a concepire l’elaborazione con tecnologie digitali.
Affermare di aver lavorato esclusivamente con iPhone e iPad (no, niente Photoshop è la frase che ripeto di più in questo periodo) sembra creare un paradosso, una specie di sacro panico che ormai riesco a individuare negli occhi dell’interlocutore per quanto questo cerchi di non darlo a vedere.
I sintomi di questa specie di negazione si manifestano quindi con lo scrutare di lato la superficie del pannello per distinguerne il leggero rilievo della pittura, nell’arrivare perfino a toccarne la superficie per constatarne la reale rugosità, nel rifiuto inconscio di lasciar cadere l’associazione cornice/dipinto, nel continuare a chiedere quali tecniche pittoriche uso.

Mentre io finisco sempre a chiedermi se il mio soddisfatto sornione sorridere sotto i baffi traspaia evidente come pare a me.

La mostra VeroSimile è al CUCO cucina contemporanea di Firenze fino al 15 aprile.
Per maggiori informazioni: http://aledigangi.com/verosimile

Ale Di Gangi

 

  • Date: 01 04 2014
  • Filed under: Ale Di Gangi, Fotografia