Come rivoli, fuori dai cassetti.
Sopra ritagli di giornale e su rettangoli di pixel, a scivolare traspirando dagli angoli arrotondati.
Sensi e visioni come palmi inconsapevoli su scorrimano lisci;
le pulsioni e le ansie leccano le righe dove non possono rimanere.
Folate violente di intuizioni sferzano cumuli di dubbi, ordinati a caso da un intento mimetico.
Nessun insieme articolato di parole rimane più al suo posto e, a respirarli attraverso la pelle, ne escono di nuovi dalle dita;
destinati a pagine senza una forma, dove nessuna pagina sarà mai l’ultima.
Sciolti dalle rilegature ora è il curare le parole come bolle di sapone.