La casa dei miei genitori aveva un grande giardino, mia madre lo curava e, mano a mano che si faceva caldo, sbocciavano i fiori.
Il massimo era verso l’estate, le piante in terra e nei vasi erano al massimo del loro splendore, i colori dei fiori mi parevano intensissimi.
Un giorno pensai che sarebbe stato bello catalogare quei colori.
Rimediai un quaderno, presi a staccare i petali dai fiori e provai a strofinarli sulla carta.
Ognuno di loro lasciava un traccia, debolmente o intensamente colorata, mi pareva una grande opera di botanica.
Avevo deciso un titolo: i colori della natura, una roba da grandi.
Non so che tipo di papaveri ci fossero in giardino: ricordo che sulla carta rimase una deludente striscia marroncina, ma sulle dita, sulla punta delle dita delle mie mani si dipinsero puntini dorati che il sapone non riuscì a cancellare e che brillarono per diversi giorni, soprattutto di notte.
Mirco Denicolò