Ci sono dei personaggi per i quali provi da subito attrazione, non so se per una forma di empatia o perché semplicemente sanno come farsi notare.
È il caso della protagonista di Frances Ha, film bello, strano, un po’ triste, un po’ allegro.
Non è che Frances si faccia per forza amare, anzi la sua goffaggine nei confronti della vita, la sua perseveranza nel voler fare la ballerina senza averne molte qualità, potrebbero rendere la sua figura anche un po’ irritante.
Ma in Frances in fondo troviamo una parte di noi e non è detto che sia proprio quella positiva.
E così la ragazza, che un suo caro amico definisce assolutamente infrequentabile, attraversa la vita cercando una sua collocazione e forse la sua testardaggine in qualche maniera riuscirà ad essere premiata.
Lode a Greta Gerwig nuova musa del cinema indipendente americano, qui anche come sceneggiatrice.
Con in sottofondo una New York ammantata da uno splendido bianco e nero lasciamoci accompagnare senza giudicare da Frances perché alla fine penso abbia proprio ragione lei.
Splendida la rivelazione del senso del titolo del film sull’ultimo fotogramma.
Buona visione!